Segnalo inoltre il nuovo report sul paese a cura degli economisti di SACE SpA. In tale report vengono evidenziati i rischi politici, il rischio coroprate delle maggiori imprese ucraine ed il rischio bancario.
Sull' Ucraina da East Capital:
- la situazione macroeconomica rimane impegnativa, sarà uno dei paesi più esposti all’attuale crisi, con un contrazione del PIL stimata sino al 10%.
- l’inizio del 2009 non ha visto ulteriori deterioramenti del quadro generale, relativamente stabile quindi sino ad ora ma si temono ulteriori brutte notizie.
- in positivo invece la hryvna - valuta locale - stabile sino da dicembre vs. USD
- i dati sulla produzione dell’acciaio mostrano una forte caduta anno su anno (- 45% a febbraio). In Russia e Ucraina le svalutazione delle rispettive valute si sono trasposte in alcuni positive sviluppi almeno nel mese su mese: (Ucraina +9%).
- Fondo Monetario: il primo pacchetto di aiuti è stato rilasciato alla fine del 2008, il prossimo (USD16.4 bio) in stand-by sino a quando il governo ucraino e il FMI non trovano un accordo sul deficit di bilancio che all’inizio avrebbe dovuto essere dello 0%, adesso orientato verso 3-6% del PIL. Probabilmente verrà accordato ad aprile aprendo la strada a ulteriori prestiti da Banca Mondiale, BERS e, possibilmente, Unione Europea
- dal punto di vista politico la situazione resta negativa, con un aggravamento dello scontro interno. Comunque, il Primo ministro e il presidente la scorsa settimana hanno incontrato a Bruxelles i leader europei, visto come un segnale di riconciliazione di breve periodo fra i due; è opinione comune che non durerà molto viste le incombenti elezioni presidenziali previste per il gennaio 2010, e sino ad allora il trambusto politico probabilmente durerà. Vedremo inoltre come verrà affrontato il tema della proprietà terriera, che si ritiene verrà liberalizzata, bisogna però ancora capire le modalità; il tema “agro” data la storica specializzazione ucraina nel settore resta per il futuro un settore di sicuro interess
- Performance: mercato a -37% da inizio anno in USD, c’è davvero poco interesse attorno ai titoli ucraini. Non ci aspettiamo una ripartenza del listino ucraino, ma se il globale rally attuale dovesse durare, i bancari ucraini - ad esempio - potrebbero partecipare unitamente ai bancari nel mondo, pensiamo anche le banche austriache con esposizione sull’Ucraina
- con un po’ di liquidità da impiegare faremmo un po’ di “bottom-fishing” su qualche bancario e qualche titolo nel settore dell’acciaio, principalmente casi con pochi debiti.
- come nota generale negli ultimi 10 anni il mercato ucraino ha registrato ciascun anno rialzi o ribassi del 40%, è certamente uno dei mercati più volatili al mondo
- l’indebitamento in USD è molto comune in Ucraina, di conseguenza alcune aziende stanno affrontando una difficile situazione.
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