In Piemonte è quasi un monopolio. E' presente dappertutto e tutti lo vogliono a fine pasto. Con un cubetto di ghiaccio.
L'amaro San Simone è un'azienda storica torinese, fondata nel 1968, , trae la sua denominazione da una Confraternita di Monaci esistita a Torino nel XVI secolo. Quando ho ospiti a casa faccio trovare sempre una bottiglia per provare un tipico sapore delizioso, tra il dolce e l'amaro, ed un aroma delicato ed inconfondibile. Molti milanesi se ne sono innamorati ed tornano a trovarmi per bere questo elisir, anche siciliani hanno smesso di bere rosolio e fanno mambassa di San simone prima di tornare ai loro lidi. In Piemonte lo si trova dappertutto, nei supermercati, alla metro, nei bar nei ristoranti di classe e nelle bettole....un amaro per tutti con un market share impressionante.
Se provate però a cercarlo altrove, dove altrove sta per non piemonte, perderete tempo, nessuno la mai sentito nominare. L'azienda amaro san simone srl è una piccola azienda familiare che fattura circa 2,5 milioni di euro. Molti si sono chiesti come mai ci troviamo a bere limoncello, bevanda pessima e povera e come mai non vengano sfruttate le potenzialità che questo prodotto ha sia in Italia che all'estero.
Vi racconto due testimonianze, la prima è di un caro amico imprenditore, biellese, trasferitosi in quel di Milano, che innamoratosi dell'azienda incontra i proprietari facendo loro un'offerta per l'acquisto di tutta la società. La risposta fu tale e quale quella fatta un paio di settimane prima alla Bacardi, che non ha bisogno di presentazioni.
"L'azienda non si vende, e non ci interessa vendere altrove, più si diventa grandi maggiori sono i problemi".....
E' un modo di ragionare da imprenditore???? Non lo so, ma sono rimasto maolto affascinato dalla risposta e mi sono chiesto se sia sempre necessario alzare l'asticella per crescere sempre di più, per andare dove poi. Quando una piccola azienda può garantire ai suoi azionisti un certo benessere e godere di un certo tenore di vita è sempre necessario ragionare in termini così assoluti?. La risposta dell'imprenditore ha una valenza no global radicale filo francese che pur non condividendo anche per il lavoro che svolgo ha comunque il mio rispetto.
Ma voi come la pensate? Credete veramente che chi si accontenta gode o che l'imprenditore è miope e solamente un sedicente imprednitore?????
L'amaro San Simone è un'azienda storica torinese, fondata nel 1968, , trae la sua denominazione da una Confraternita di Monaci esistita a Torino nel XVI secolo. Quando ho ospiti a casa faccio trovare sempre una bottiglia per provare un tipico sapore delizioso, tra il dolce e l'amaro, ed un aroma delicato ed inconfondibile. Molti milanesi se ne sono innamorati ed tornano a trovarmi per bere questo elisir, anche siciliani hanno smesso di bere rosolio e fanno mambassa di San simone prima di tornare ai loro lidi. In Piemonte lo si trova dappertutto, nei supermercati, alla metro, nei bar nei ristoranti di classe e nelle bettole....un amaro per tutti con un market share impressionante.
Se provate però a cercarlo altrove, dove altrove sta per non piemonte, perderete tempo, nessuno la mai sentito nominare. L'azienda amaro san simone srl è una piccola azienda familiare che fattura circa 2,5 milioni di euro. Molti si sono chiesti come mai ci troviamo a bere limoncello, bevanda pessima e povera e come mai non vengano sfruttate le potenzialità che questo prodotto ha sia in Italia che all'estero.
Vi racconto due testimonianze, la prima è di un caro amico imprenditore, biellese, trasferitosi in quel di Milano, che innamoratosi dell'azienda incontra i proprietari facendo loro un'offerta per l'acquisto di tutta la società. La risposta fu tale e quale quella fatta un paio di settimane prima alla Bacardi, che non ha bisogno di presentazioni.
"L'azienda non si vende, e non ci interessa vendere altrove, più si diventa grandi maggiori sono i problemi".....
E' un modo di ragionare da imprenditore???? Non lo so, ma sono rimasto maolto affascinato dalla risposta e mi sono chiesto se sia sempre necessario alzare l'asticella per crescere sempre di più, per andare dove poi. Quando una piccola azienda può garantire ai suoi azionisti un certo benessere e godere di un certo tenore di vita è sempre necessario ragionare in termini così assoluti?. La risposta dell'imprenditore ha una valenza no global radicale filo francese che pur non condividendo anche per il lavoro che svolgo ha comunque il mio rispetto.
Ma voi come la pensate? Credete veramente che chi si accontenta gode o che l'imprenditore è miope e solamente un sedicente imprednitore?????